Spondilite Anchilosante

La spondilite anchilosante è una malattia reumatica che coinvolge la colonna vertebrale. Colpisce sia le articolazioni intervetebrali che i legamenti della colonna vertebrale, pertanto è sia un'artrite che un'entesite.

È una malattia che colpisce un po' meno dell'1% della popolazione, maggiormente il genere maschile, esordisce intorno ai 40 anni.

Il sintomo principale è il mal di schiena, soprattutto e più precocemente lombare, a causa dell'infiammazione, che inizia a livello delle articolazioni sacro-iliache e tende a risalire lungo la colonna. A causa delle alterazioni delle articolazioni e della calcificazione dei legmaenti si va incontro ad una progressivo irrigidimento della colonna vertebrale, con l'impossibilità di effettuare alcuni movimenti, in particolare la flessione.

Molto caratteristica di questa malattia è la presenza dell'HLA B27, nel 70-90% dei malati, mentre nella popolazione italiana si riscontra soltanto in meno del 2%. Gli indici infiammatori possono essere normali, come anche gli altri esami di laboratorio.

All'Rx del rachide si vedono le calcificazioni dei legamenti, che appaiono come linee sottili, mentre nei casi più avanzati la colonna vertebrale assume il caratteristico rigido aspetto "a canna di bambù". Una diagnosi più precoce è possibile con l'esecuzione di risonanza magnetica, che mostra le alterazioni infiammatorie delle sacro-iliache e delle articolazioni intervebrali e il coinvolgimento dei legamenti.

La terapia è basata sull'impiego di steroidi e methotrexate, ai quali spesso però la risposta è insufficiente; con l'avvento dei farmaci biologici la prognosi è migliorata. Importante associare, ove possibile, fisioterapia per migliorare la motilità della colonna vertebrale e ostacolare la formazione di anchilosi.