LES

Il LES (Lupus Eritematoso Sistemico) è una malattia autoimmune, che ha varie manifestazioni cliniche coinvolgenti diversi organi ed apparati.

La malattia colpisce circa 40-50 persone su 100.000 abitanti, in prevalenza giovani donne.

Sono tipiche del LES fasi di accensione della malattia alternate a periodi di remissione, talora molto lunghi; è compito dello specialista e cura del paziente individuare e seguire con scrupolo la terapia, nel tentativo di scongiurare le riaccensioni ed eventualmente trattare adeguatamente le fasi di acuzie del lupus.

I sintomi sono i più diversi: senso di stanchezza, febbre, fotosensibilità (cioè reazioni particolarmente violente all'esposizione al sole), lesioni cutanee tipiche, specie al volto, coinvolgimento articolare (artralgie, cioè dolori articolari, oppure artrite, con arrossamento e gonfiore delle articolazioni, specie delle mani), ma vi possono essere condizioni più impegnative, come pleurite, pericardite, interessamento renale, alterazioni tipiche dell'emocromo (leucopenia, cioè diminuzione dei globuli bianchi, piastrinopenia, cioè riduzione delle piastrine, anemia), coinvolgimento del sistema nervoso centrale (sintomi quali epilessia o disturbi psichici).

A questi sintomi si associa molto spesso la presenza di autoanticorpi, come ad esempio anticorpi antinucleo (ANA), anti-ENA (soprattutto anti-RNP, anti-Sm, anti-SSA-Ro), anticorpi anti-cardiolipina, o la positività del test lupus anticoagulant (LLAC).

Naturalmente nello stesso paziente non sono presenti tutti i sintomi, né tutti i segni clinici e di laboratorio: ogni paziente, infatti, va valutato e di conseguenza trattato in modo personalizzato, a seconda del momento (di acuzie o di remissione), degli organi coinvolti, della risposta avuta in passato a certe terapie: insomma esistono i malati più che la malattia.

Il paziente si attenga scrupolosamente alle indicazioni dello specialista al quale si è affidato: è più redditizio prevenire gravi coinvolgimenti d'organo, piuttosto che inseguire una situazione diventata grave, e purtroppo non v'è alcun modo per prevedere chi, come e quando andrà incontro a complicanze, magari gravi, della malattia.

Queste poche righe non hanno la pretesa di essere esaustive, anche in considerazione di quanto appena detto, essendo ogni paziente un individuo particolare da valutare singolarmente; rimaniamo a disposizione per chiarimenti e consigli nella sezione dedicata ai contatti, ricordando, però, che i consigli cui attenersi devono essere quelli del medico che vi ha in cura e di cui avete fiducia: seguire consigli estemporanei spesso non conduce ai risultati sperati.